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Esiste una tecnica, reframing (reincorniciamento o ristrutturazione), elaborata da Richard Bandler e John Grinder, i co-creatori della Programmazione Neuro Linguistica (cfr. R. Bandler, J. Grinder, La Ristrutturazione, Casa Editrice Astrolabio, Roma), che permette di cambiare la maniera di porsi di fronte alle avversità della vita.

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Questa tecnica ha come presupposto che nessuna esperienza è positiva o negativa in sé: ciò che la rende tale è la “cornice” entro la quale la si inserisce. Se, infatti, si cambia la cornice o il contesto, il significato dell’esperienza cambia immediatamente. Lo scopo del reincorniciamento è di inviare al cervello stimoli diversi e maggiormente potenzianti che influiscano positivamente sugli stati d’animo e sui comportamenti a essi associati. Le domande da porsi per operare tale cambiamento sono:

«C’è una cornice più ampia (o diversa) entro cui questo comportamento sarebbe utile?»

«In quale contesto è utile l’esperienza che mi è successa?»

«Che altro potrebbe significare quest’evento?»

LA VITA E’ BELLA

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Che cosa ha fatto, ad esempio, Guido (interpretato da Roberto Benigni nel film La vita è bella quando venne deportato, in quanto ebreo, in un lager nazista con il suo bambino (Giosuè)? Gli disse, forse, la verità? Gli disse forse che sarebbero morti entrambi come tutti gli altri ebrei? No! Non Guido. Per salvare suo figlio dall’orrore che lo circondava, compì un autentico capolavoro di reincorniciamento (reframing); fece credere al piccolo Giosuè che tutto ciò che vedevano faceva parte di un grande gioco in cui avrebbero dovuto affrontare prove tremende per vincere il meraviglioso premio finale: un carro armato vero. In questo modo, Guido riuscì a salvare suo figlio.

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In un ottica di benessere psicologico è utile tenere a mente che:

La sfortuna o la fortuna sono punti di vista. Ad esempio, la tua macchina guasta può essere una buona cosa per un meccanico o il tuo mal di testa può essere una buona opportunità per un venditore di aspirine.
Le percezioni hanno carattere creativo. In altre parole, se percepisci un evento come negativo, sarà questo il messaggio che trasmetterai al tuo cervello, il quale a sua volta produrrà azioni che ne faranno una realtà. Non fissarti, ad esempio, nella convinzione che le tue azioni durante il giorno andranno male: anche solo dicendolo farai sì che la giornata vada davvero in quel modo, in quanto attirerai tutti gli elementi, grandi e piccoli, in grado di arrecarti le condizioni infelici che avevi previsto.                                                  Come risultato, ti ritroverai a chiederti: “Che succede? Perché mi sta andando tutto storto?”.

Nulla al mondo ha un significato assoluto. Infatti, il significato di ogni esperienza dipende dalla cornice in cui la si inserisce. Una delle chiavi del successo consiste nell’individuare il contesto più utile per ogni esperienza; in modo da poterla trasformare in qualcosa che operi a nostro beneficio anziché a nostro danno.

Facciamo altri esempi:

Situazione negativa

Ristrutturazione dell’evento

Il mio capo non fa che rimproverarmi

È buona cosa che il mio capo abbia cura di dirmi quali sono le sue effettive intenzioni. Avrebbe potuto informare il Direttore Generale, invece …

Quest’anno dovrò pagare tasse per oltre 5000 Euro in più rispetto all’anno scorso.

Ottima cosa: evidentemente, quest’anno ho guadagnato molto di più dell’anno scorso.

Quest’anno abbiamo poco denaro per comprare i regali di Natale.

Benissimo, possiamo così spronare la nostra fantasia e fare qualcosa che gli altri non dimenticheranno mai, anziché comprare i soliti regali.

Potrei fallire: ciò sarebbe terribile e non potrei sopportarlo

È vero, potrei non raggiungere i risultati sperati, tuttavia se non proverò non potrò mai conoscere le mie potenzialità.

Non l’ho mai fatto prima.

Solo perché non l’ho fatto prima, non significa che non possa iniziare a farlo ora.

Tratto dai miei libri:
“Rendere al massimo”, Casa Editrice De Vecchi.
“Basta rodersi il fegato”, Casa Editrice Anteprima.

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