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Superare le avversità

SUPERARE LE AVVERSITA’

La vita ci mette spesso alla prova. Ci fa andare avanti e poi tornare indietro. È normale e a tutti capitano momenti favorevoli e situazioni contrarie.

Mia nonna aveva appesa nella sua stanza una targhetta in cui era scritto: “Sempre bene non può durare e sempre male non può andare”.

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IL CONTADINO SAGGIO

C’era una volta, nell’antica Cina, un contadino tanto povero quanto saggio.     Il suo unico avere era un vecchio cavallo che utilizzava nei lavori dei campi. Un giorno il cavallo improvvisamente sparì. I vicini di casa si recarono dall’uomo e gli dissero: “Che sfortuna che il tuo unico cavallo sia scomparso!”. Il contadino impassibile rispose: “Dipende. Non è detto che questa sia davvero sfortuna”. Manco a dirlo, dopo alcuni giorni il contadino vide arrivare il suo cavallo insieme ad uno splendido stallone selvaggio.           I vicini di casa si recarono allora dall’uomo e gli dissero: “Che fortuna, adesso possiedi due cavalli!”. Il vecchio disse ancora: “Dipende. Non è detto che questa sia davvero fortuna!”. Il contadino era vedovo ed aveva un unico figlio che lavorava nei campi. Cercando di domare il cavallo selvaggio il ragazzo cadde e si ruppe una gamba. I vicini commentarono: “Che sfortuna! L’unica persona che poteva aiutarti nell’imminente raccolto si è rotto una gamba”. Il contadino senza battere ciglio rispose con la solita frase: “Dipende. Non è detto che questa sia sfortuna”. Infatti, il giorno dopo, la Cina dichiarò guerra a un Paese vicino e tutti i giovani abili vennero arruolati in un conflitto sanguinoso e violento. Uno dei pochi che non partì per la guerra fu proprio il figlio del contadino, grazie proprio alla sua gamba rotta.

Prova a ripensare, con la mente in piena libertà, a un insuccesso o a un grosso errore che hai commesso nella tua vita. È probabile che, immediatamente, ti rattristerai, ma è probabile che quei presunti fallimenti o errori fossero parte integrante di altre esperienze che hanno comportato più successi che fallimenti; e, riesaminandoli, ti renderai conto che hai imparato di più da quelle sconfitte che da ogni altra esperienza da te fatta in quel periodo. È successo così anche per me. All’ultimo anno di liceo, quindi molti anni fa, rimasi bocciato all’esame di maturità. Sul momento rimasi molto amareggiato. Con gli anni, però, posso dirti che quell’episodio ha cambiato la mia vita. L’anno successivo, ad esempio, ho incontrato mia moglie (cosa che non sarebbe successa se io fossi stato promosso). Terminata la maturità mi sono iscritto al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione (altro aspetto che non sarebbe potuto accadere se fossi stato promosso la prima volta poiché solo in quell’anno fu avviata quella specifica facoltà).

Ma come possiamo imparare a superare le sconfitte? Innanzitutto è importante a non temere il “fallimento”. Per esempio, invece di rappresentarti il rifiuto in termini negativi tali da bloccarti e non farti agire, puoi, se lo vuoi, associarlo a uno stimolo per andare avanti, per impegnarti ancora di più. Se c’è, infatti, una dote che hanno in genere tutte le persone che hanno raggiunto davvero le più alte vette del successo, è un incredibile livello di ostinazione e di tenacia come dimostrano i seguenti esempi.

 

Albert Einstein non parlò fino all’età di quattro anni e non imparò a leggere fino ai sette. Il suo insegnante lo definì “mentalmente tardo, asociale e sempre perso nel suoi stupidi sogni”. Fu espulso e gli venne negata l’ammissione al Politecnico di Zurigo.

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I genitori del famoso cantante d’opera Enrico Caruso volevano che diventasse ingegnere. Il suo insegnante diceva che non aveva voce e non sapeva cantare.

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Walt Disney fu licenziato da un direttore di giornali per mancanza di idee. Inoltre, andò in fallimento diverse volte prima di costruire Disneyland.

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Winston Churchill fu bocciato in prima media. Divenne primo ministro quando aveva ormai sessantadue anni e solo dopo una vita di sconfitte e delusioni. I suoi contributi maggiori giunsero quando era ormai anziano.

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Questi esempi dimostrano una semplice verità: non ci sono veri successi, senza avversità. Per questo motivo, un altro modo per superare le avversità è imparare dai propri errori.

 

Thomas Edison, ad esempio, dopo che per 9999 volte aveva tentato di perfezionare la lampadina elettrica senza riuscirci, qualcuno gli domandò: “Hai forse intenzione di andare incontro a 10.000 fallimenti?”. La risposta di Edison fu: “Io non fallisco, semplicemente, ho scoperto un altro modo di non inventare la lampadina elettrica”. Edison, in realtà, aveva scoperto che considerando in modo diverso gli errori si ottengono risultati migliori.

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In effetti, se ci pensiamo bene, le grandi lezioni di vita le abbiamo imparate commettendo errori. Quante volte siamo caduti da piccoli per imparare a camminare o per imparare ad andare in bicicletta?

Perciò il consiglio che mi permetto di darti è quello di pensare sempre che NON ESISTONO FALLIMENTI O ERRORI ma soltanto ESPERIENZE. Ma c’è ancora un aspetto da evidenziare. Non basta fare ESPERIENZE. È importante anche IMPARARE DALLE ESPERIENZE. Quanti individui, infatti, continuano a commettere sempre gli stessi errori? Per non fare come loro è fondamentale tenere traccia dei propri sbagli e imparare da essi per cercare di non fare gli stessi errori.

 

Tratto dal mio libro “Rendere al massimo”, Casa Editrice De Vecchi

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La forza dell’intuizione

LA FORZA DELL’INTUIZIONE

L’intuizione non è un fenomeno “magico“. Sono i nostri pensieri “sommersi” che vengono alla ribalta. E ci presentano la soluzione di un problema. Una dote che possiamo coltivare.
In quest’articolo per Vita e Salute pubblicato nel mese di maggio 2015 troverai diversi spunti pratici ed esercizi per recuperare, appunto, la nostra intuizione.

MENTE CONSCIA E INCONSCIA

Come è noto la nostra mente ha una componente conscia e un’altra inconscia.
La mente conscia è razionale, analitica, sequenziale e astratta; elabora le informazioni in modo lineare, una dopo l’altra; interpreta e ordina gli input facendo ricorso a categorie (grande o piccolo; alto o basso; bello o brutto; ecc.); descrive la realtà attraverso simboli e termini del linguaggio (in essa risiede, infatti, la funzione verbale).

La mente inconscia, al contrario, è non verbale, globale, concreta, non sequenziale, sintetica e intuitiva. Cerca relazioni tra le parti e rifiuta astrazioni simboliche.

A volte le nostre due menti collaborano, suddividendosi i compiti in base alle reciproche abilità, altre volte una delle due, solitamente, la parte raziocinante, svolge un ruolo dominante, inibendo l’altra.

Ma cosa significa esattamente  intuizione ?

È una parola latina intueor, composta da in cioè “dentro” e tueor ovvero “guardare” (quindi “intuizione ” significa letteralmente “entrare dentro con lo sguardo“).

Per la scienza l’intuito è esperienza unita a conoscenze che non sappiamo di avere. Più semplicemente intuire significa rinunciare al controllo della mente razionale e fidarsi delle visioni dell’inconscio.

ASCOLTARE L’INCONSCIO

Non sempre lo facciamo ed è per questo che talvolta facciamo più fatica a risolvere i problemi. È nell’inconscio che ha sede l’insight attraverso cui riusciamo a guardare oltre l’abituale modello della realtà. Nell’inconscio non esiste autocensura e le idee, anche le più folli, sono libere di combinarsi fra loro in associazioni imprevedibili e promiscue. Inoltre l’inconscio “pesca” nel magazzino di tutte le nostre conoscenze, comprese quelle di cui siamo inconsapevoli. Su 83 premi Nobel della scienza e della medicina, 72 hanno citato l’intuizione fra i fattori determinanti del loro successo (Fonte: Focus 10/2003). Come disse il grande matematico francese Jules Henri Poincaré , vissuto tra il 1854 e il 1912: «Con la logica dimostriamo ciò che con l’intuizione abbiamo scoperto».

Facciamo qualche esempio:

  • A Isaac Newton bastò la caduta di una mela sulla testa per teorizzare la teoria della gravità.
  • Archimede di Siracusa, invece, scoprì la legge che prende il suo nome (principio di Archimede) rilassandosi nella sua tinozza mentre stava facendo il bagno.

La storia vuole che Archimede entrando nella sua vasca da bagno, notò che il livello dell’acqua era salito; ciò lo indusse a capire che il volume di acqua spostata doveva essere uguale al volume della parte del suo corpo immersa.

eurekaSi racconta che il desiderio di condividere questa scoperta fu talmente grande che egli si mise a correre nudo per le vie di Siracusa gridando “Eureka” (parola greca che vuol dire “ho trovato”.

Come ho avuto modo di scrivere nel mio libro “Problem solving creativo: come trasformare i problemi in opportunità ” (Casa Editrice De Vecchi, pp. 150. Euro 9.90):
«Il fattore cruciale dell’insight è il suo carattere fulmineo tutto o niente».
Come ottenere, dunque, la collaborazione dell’inconscio? E come possiamo sviluppare a nostro favore l’insight?

In quest’articolo troverai spunti pratici per dialogare con il tuo io profondo. Approfondirai la fase dell’incubazione e la fase della traspirazione che ti consentiranno di coltivare il tuo processo intuitivo.

Infine, l’articolo si concluderà con la mappa di Laura Montorio . Attraverso di essa potrai focalizzarti sui concetti chiave.

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Se desideri avere copia di quest’ articolo puoi scrivermi e sarò molto felice di donartene una copia (email: piovanomassi@hotmail.com).

Ti ricordo che Vita&Salute è stata la prima rivista in Italia ad occuparsi di salute e di medicina (anno di fondazione 1952). Per maggiori informazioni vedi: www.vitaesalute.net

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La paura della paura

LA PAURA DELLA PAURA

Ci sono timori oggettivi e immaginari. Sono quest’ultimi, più di altri a bloccarci. In quest’articolo per Vita e Salute del mese di giugno 2015 troverai diversi spunti pratici per superare la “paura della paura”.

Ma che cos’è esattamente la paura? È un’intensa emozione psicofisica che deriva dalla percezione di un pericolo o di una minaccia per la nostra sopravvivenza. La paura è un’emozione primaria presente anche tra gli animali. È fisiologica. Come avere fame, sete, sonno.

Quindi, se anche tu, ogni tanto, provi paura, vuol dire che sei una persona sana e che la tua mente sta svolgendo perfettamente i suoi compiti. Eppure, nonostante la paura sia un naturale meccanismo biochimico che ci allerta di un potenziale pericolo, si fa comunque fatica ad ammettere di averla. La si nega. Perché avere paura, secondo gli stereotipi della nostra società, vuol dire essere “femminucce”, essere degli “sfigati”.

Sai qual è la differenza tra il codardo e il coraggioso? Entrambi hanno paura. Ma il codardo la rifugge; mentre il coraggioso la riconosce e la affronta. Il vero eroe non si vergogna di avere paura, ma la accetta e, anzi, spesso la usa come stimolo positivo per agire e tirare fuori il meglio da sé. E tu quali paure hai? Possono essere concrete o astratte.

MA QUAL E’ LA CAUSA SCATENANTE DELLA PAURA?

Secondo Roberto Re autore del libro “Cambiare senza paura” edito da Mondadori:

«La paura viene generata dall’immaginare il peggior scenario possibile».

Ed è questo il punto. Nella maggior parte dei casi è “la paura della paura” quella che ci condiziona maggiormente, ossia il timore di poter rivivere una minaccia che in passato ha minato la nostra sicurezza, reale o simbolica che sia.

COME SCACCIARE LE TUE PAURE

In quest’articolo troverai “i sette passaggi fondamentali” per scacciare le tue paure. Inoltre, potrai leggere l’intervista a Roberto Re, tra i più autorevoli formatori italiani, il quale ci parlerà di un metodo anti-paura da lui elaborato.

Troverai anche un’altra importante intervista a Mario Furlan, fondatore dei City Angels autore del libro “Basta paura” (Casa Editrice Franco Angeli), il quale ci indicherà delle strategie molto semplici per “sbloccarci”.

Infine, l’articolo si concluderà con l’interessante Mappa Mentale di Laura Montorio. Attraverso questa mappa potrai focalizzare i concetti chiave, della paura.

Se desideri avere copia di questo articolo puoi scrivermi e sarò molto felice di donartene una copia (email: piovanomassi@hotmail.com).

Ti ricordo che Vita&Salute è stata la prima rivista in Italia ad occuparsi di salute e di medicina (anno di fondazione 1952). Per maggiori informazioni vedi: www.vitaesalute.net

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La vendita di valore

LA VENDITA DI VALORE

Ho concluso venerdì scorso a Novi Ligure presso la Casa di Carità Arti e Mestieri il corso “La vendita di valore” nell’ambito di un progetto formativo rivolto a “Responsabili commerciali”.

Sono state cinque giornate molto intense ma estremamente gratificanti dal punto di vista lavorativo e umano. Ho incontrato delle “belle” persone che hanno dato il loro massimo impegno. Non si sono risparmiate, hanno ascoltato, preso appunti e simulato le dinamiche negoziali e di vendita. Ci siamo divertiti imparando ed è questo, a mio avviso, quello che conta.

Ecco di seguito, alcuni spunti di riflessione.

CHE COSA SI VENDE VERAMENTE?

  • Non si vende un prodotto in sé per sé, ma sempre un’idea.
  • Si vendono sensazioni.
  • Non sempre i motivi d’acquisto sono razionali.
  • Il prezzo è importante ma non sempre decisivo.
  • Se il cliente non solleva obiezioni è un brutto segno.
  • Il cliente non ha sempre ragione ma bisogna farglielo credere.

LA MISSIONE DEL VENDITORE?

Aiutare il cliente affinché faccia la scelta giusta. Il tuo obiettivo come venditore professionista deve essere quello di aiutare il cliente a prendere buone decisioni.

COME SI FA A VENDERE?

la-missione-del-venditore-massimo-piovanoSemplice, è sufficiente creare sensazioni piacevoli al cliente e collegarle al prodotto o servizio che vendi.

Ricordati che se comprare è bello anche vendere deve essere piacevole e divertente.

IL TRUCCO PER AVERE SUCCESSO?

Il trucco per avere successo è quello di CREDERE in ciò che stai svolgendo. CREDERE nel prodotto o servizio che stai vendendo. CREDERE nell’azienda per la quale stai lavorando. CREDERE nelle tue potenzialità e qualità di venditore.

VENDERE È UN’ARTE

Si dice che vendere sia un’arte. Sicuramente, posso dirvi con certezza, che esistono tecniche e principi per migliorare le proprie performance. Io ne ho ideate alcune. Se vuoi conoscere quali puoi contattarmi e ti darò tutte le informazioni necessarie.

Desidero concludere questo breve articolo con una frase a me molto cara, pronunciata dal genio di Albert Einstein: “Non cercare di diventare una persona di successo, ma piuttosto una persona di valore”.

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La motivazione come forza trainante

LA MOTIVAZIONE COME FORZA TRAINANTE

Che cos’è che spinge l’uomo o la donna ad agire? Qual è la forza trainante che ci fa fare o non fare determinate azioni? È la motivazione. Alla base di ogni attività umana vi è la motivazione. Senza di essa gli individui condurrebbero una vita senza alcuna soddisfazione. Se non avrai un forte stimolo a raggiungere uno scopo, questo resterà poco più di un desiderio irrealizzato.

Raramente, perseguiamo degli obiettivi per il semplice scopo di farlo. Gli obiettivi sono espressione di bisogni o desideri. Ma una grande differenza distingue i bisogni dai desideri.

Il bisogno è una qualsiasi sensazione di carenza o di insoddisfazione fisica e psichica che spinge l’uomo a procurarsi i mezzi per appagare tali sensazioni.

Il desiderio, invece, è il sentimento che spinge l’uomo a volere ardentemente qualcosa che si ritiene un bene. Questa spinta può essere di natura fisica, intellettuale, affettiva, psichica.

Se non ci fosse quel volere ardentemente i due termini, bisogno o desiderio avrebbero lo stesso significato. Per rendere al massimo nella vita questa differenza assume un valore capitale.
Per essere ancora più chiaro desidero raccontarti una storia che illustra molto bene il concetto di desiderio ardente.

 

SOCRATE E IL RAGAZZO

Si dice che una volta, un ragazzo, avvicinò il grande filosofo Socrate e gli disse:

Maestro, insegnami tutto quello che sai“.
Egli lo guardò negli occhi e rispose:
Davvero vuoi imparare tutto quello che so io?“.
Oh, sì, maestro, lo voglio“, replicò l’allievo.
Facciamoci una passeggiata“, disse Socrate.

Incominciarono a camminare, in silenzio. Il saggio filosofo mise un braccio attorno alle spalle del giovane e lo condusse fuori dal sentiero, nelle torbide acque di un lago. Il ragazzo pensò che quella era una maniera un po’ strana di insegnare le cose, ma si trattava comunque di Socrate e così decise di seguirlo. Continuarono a camminare nell’acqua del lago, fino a immergersi fino alle spalle. Improvvisamente Socrate tolse il suo braccio dalla spalla del ragazzo e lo afferrò per il collo e lo spinse sott’acqua. Era davvero bizzarro il metodo con cui Socrate spiegava al giovane le cose che voleva sapere. Ma era pur sempre Socrate e il ragazzo non si oppose. Prima di immergersi aveva potuto prendere fiato, ma dopo alcuni secondi incominciò a domandarsi quando il filosofo avesse intenzione di lasciarlo tornare alla superficie. Gli fece un segnale, per fargli capire che era giunto il momento. Dopo pochi secondi il giovane incominciò a ribellarsi con tutte le sue forze. Incominciò a divincolarsi e a scalciare, ma l’uomo era più forte di lui, il ragazzo ormai non ce la faceva più. A quel punto Socrate lo tirò fuori dall’acqua, lo portò sulla riva e incominciò a rianimarlo.

Quando il giovane riprese conoscenza, arrabbiato e confuso, guardò negli occhi il grande filosofo e gli disse, senza mai abbassare lo sguardo:

Cosa significa tutto questo?“.
Socrate lo guardò intensamente:
Quando vorrai sapere tutto quello che io so con la stessa intensità con la quale vuoi vivere, allora lo saprai“.

Questa storia ci ricorda che per conseguire i nostri obiettivi, nel lavoro come nella vita, dobbiamo essere motivati da un forte desiderio. Dobbiamo, infatti, avere un forte desiderio per conseguire quello che abbiamo in mente. Dobbiamo desiderare di realizzare quello che ci sta più a cuore come se dovessimo lottare fino all’ultimo pur di respirare. In pratica, quest’immagine un po’ forte che ho descritto descrive un aspetto molto importante.

Se vuoi raggiungere traguardi ambizioni non devi limitarti a desiderarli, devi volerli con ogni grammo del tuo essere. Il tuo deve essere un ardente desiderio. Quando proverai un desiderio di questo tipo, non conterà quanti anni avrai, smetterai istantaneamente di raccontarti scuse. Ti assumerai le tue responsabilità e farai di tutto per trovare una strada verso i tuoi sogni.

Ti riporto di seguito un esercizio per individuare i tuoi obiettivi e le forti motivazioni

Individua un obiettivo, uno scopo o una meta che ti sta a cuore in questo momento. Dopodiché devi scrivere il perché intendi assolutamente raggiungere quello scopo. Devi essere chiaro, conciso e concreto. Devi scrivere perché è così importante per te. Che cosa otterrai se lo raggiungerai. E che cosa perderesti se non riusciresti  a raggiungere il tuo obiettivo.
Devi impegnarti a trovare dei forti perché. Tieni a mente che gli obiettivi da soli possono stimolare, ma conoscere le ragioni più profonde per cui li vuoi raggiungere può darti la spinta e le motivazioni necessarie per raggiungerli.

Tratto dal mio libroRendere al massimo ”, Casa Editrice De Vecchi.

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Cosa significa la parola Carisma?

Quando il mio consulente web mi ha proposto all’interno del mio sito internet di introdurre un blog ho accettato con molto entusiasmo. La parola “blog” è una contrazione da “web-log” ovvero “diario on-line”. Fu inventato da Jorn Barger, un commerciante americano con il pallino della caccia che, nel 1997, decise di raccontare il proprio hobby attraverso una pagina web tenuta come diario.

Desidero, perciò, anch’io cominciare il mio “diario on-line” con il mio libro “Sviluppa il tuo carisma” edito dalla Casa Editrice Giunti prossimamente in Libreria. Mancano, infatti, pochi giorni e, finalmente, l’attesa sarà finita.

Ho studiato per quasi vent’anni il CARISMA PERSONALE svolgendo studi, ricerche e applicazioni su questo interessante e affascinante argomento. Questo libro giunto alla 3a edizione rappresenta quanto di più innovativo ci sia oggi nell’ambito della crescita personale.

Che cos’è esattamente il CARISMA e COME POSSIAMO DEFINIRLO?

Il CARISMA è INNATO o si può SVILUPPARE?

Come facciamo a sapere se una persona ha CARISMA ?

Il CARISMA ha a che fare con il POTERE?

I LEADER sono sempre CARISMATICI ?

Come facciamo a sapere se una persona ha CARISMA ?

Attraverso esempi, aneddoti, testimonianze, studio approfondito delle biografie di uomini e donne dotati di carisma troverai risposta a queste domande; ma soprattutto imparerai gli elementi e i pilastri che ti consentiranno di SVILUPPARE IL TUO CARISMA PERSONALE

Ognuno di noi ha, infatti, uno straordinario potere che non aspetta altro che essere risvegliato. Tale potere consiste nella capacità di attrarre a sé gli altri, di persuadere, di saper irradiare fascino e appeal.
Avere CARISMA serve a tutti: ai datori di lavoro, ai manager, ai dirigenti, ai dipendenti ai venditori, agli insegnanti, ai ministri di culto, agli allenatori, agli sportivi, ai genitori, agli innamorati.

E questo perché avere carisma vuol dire:

  • sapersi esprimere in modo positivo, con le parole e i fatti;
  • ascoltare e osservare con maggiore concentrazione e attenzione se stessi e gli altri;
  • conoscere e controllare le emozioni;
  • mantenere uno stato d’animo vincente;
  • parlare con disinvoltura, eloquenza e proprietà ovunque ci si trovi;
  • creare una profonda sintonia con l’interlocutore;
  • superare le difficoltà relazionali attraverso la simpatia;
  • saper motivare e valorizzare le persone a noi vicine;
  • costruirsi un’immagine vincente e coerente con ciò che diciamo e facciamo;
  • acquisire un atteggiamento mentale positivo.

Se stai pensando, che attraverso questo manuale, diventerai un GURU o un SANTONE, mi dispiace deluderti ma questo libro non è quello che farà per te.

Sviluppa il tuo Carisma nuova edizione 2015Se, invece, sei alla ricerca di una lettura motivante, coinvolgente e pratica allora questo testo fa per te!

Come ebbe a dire Marcel Proust lo scrittore francese vissuto tra il 1871 e il 1922: “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”.

Il Carisma di cui parleremo ha a che fare con il ricordo, con l’amore, con l’esempio, con la gratitudine, con l’altruismo. Il vero Carisma proviene sempre dal lavoro svolto su te stesso, dall’amore che hai per te stesso, nell’accettarti per quello che sei e nel fare del tuo meglio per essere una persona sempre migliore.

Scoprirai che la chiave per sviluppare il tuo Carisma personale risiede nella parola stessa C.A.R.I.S.M.A.
Sono i 7 elementi che ti consentiranno di diventare un uomo e una donna migliore che saprà esercitare il suo magnetismo senza bisogno di urlare. Perché esiste un carisma Silenzioso fatto da una moltitudine di individui che lavorano dietro le quinte e che non amano apparire.

Comunicazione, Ascolto, Relazione, Immagine, Simpatia, Motivazione, Atteggiamento mentale. Sono queste le sette qualità che contraddistinguono coloro che hanno deciso di rapportarsi con gli altri facendo leva sul proprio carisma personale.
E tu sei pronto per Sviluppare il tuo Carisma Personale? Sei pronto per leggere un libro diverso dagli altri? Sei pronto per essere condotto passo dopo passo nel magico mondo del Carisma? Sei pronto a leggere le storie dei più grandi uomini e donne che hanno avuto Carisma nella storia?

Perché come disse lo storico e filosofo scozzese Thomas Carlyle , vissuto dal 1795 al 1881, “La storia del mondo non è altro che la biografia dei grandi uomini, cioè di quegli individui che attraverso le loro straordinarie attitudini sono state in grado di guidare le folle e sconvolgere il corso della storia. In effetti, ci sono individui la cui stima e popolarità permangono nonostante gli umori del momento e nonostante siano ormai deceduti da tempo“.

Bene! Se sei pronto a metà Giugno in tutte le librerie troverai il mio nuovo libro “Sviluppa il tuo Carisma “, edito da Giunti Editore. Buona lettura!

Adesso che hai letto questo articolo tocca a te! Qual’è la tua opinione sul carisma? Qual’è il tuo punto di vista? Aspetto la tua opinione nei commenti.